10 novembre 2006, la mia laurea.
A quest'ora, ingiaccato e incravattato, comiziavo da un palco degno di un qualsiasi Cetto Laqualunque. Oggi, assonnato e pronto a riscuotere il mio stipendio (paradossalmente il 10 novembre 2007), scrivo imbriosciato e scaffettato dal mio portatile che, dal momento in cui mi costringe ad alzarmi, tanto portatile non è. La mia tesi è stata stampata, diffusa, come un comunicato di Radio Londra ai "brutti tempi".
Stamattina non ho stretto la cravatta al collo, nè ho lucidato le Clarck's.
Eppure, come in un bel flashback, sono in Centro Congressi, per osmosi, a riscuotere successi. Grazie, grazie ancora.
Abbattetemi le mano.
Stamattina non ho stretto la cravatta al collo, nè ho lucidato le Clarck's.
Eppure, come in un bel flashback, sono in Centro Congressi, per osmosi, a riscuotere successi. Grazie, grazie ancora.
Abbattetemi le mano.
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