Anacronismi, brutti pensieri: whiskie et Bonomelli


Brutte notizie in arrivo: non voglio parlarne. C'è gente che serve soltanto a mangiare e dormire, e, come l'Inter di una volta, si dimostra poco concreta nei momenti clou. Pazienza. Pazienza è il concetto che questa notte mi sta invadendo. Ce ne vuole per andare avanti, è sinonimo di attesa e anche di rassegnazione. Pazienza, dovrò farmi la barba prima di andare a lavoro. Ho un gran rimorso: dovevo fare alcune cose importanti per Dada, oggi. Ho sbagliato, è recuperabile ma l'ho presa sotto l'aspetto "Questione Morale". Pazienza. La Pepsi light è finita, pazienza. E per un vanitoso come me è difficile anche accettare che Bottega Verde non produca più la maschera per il viso all'argilla verde. Pazienza, e cazzo. Stasera sono pessimista, e guardo in continuazione il telefonino. Non squillatemi, non chiamatemi. Ci riproverete, domani vi risponderò. Pazienza. La mia donna indossa pantofoline soffici color rosa shockin'. E' stupenda, è l'unica cosa che mi rasserena. Intenta a sorbirsi Amici, commenti e faccine annessi. Ogni tanto mi bacia, si risiede, e mi ribacia. Io fumo, e pazienza.


Ho quasi finito il libro di Fabio Volo, Un giorno in più. Devo andare al Doma, a New York.


Amo volare, e rimpiango non saperlo fare.


Mi piacerebbe andare a NY a piedi, ma servirebbe qualche paio di scarpe in più.

Pazienza.

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