Kings of LinkedIn.

Ogni tanto mi collego su Linkedin perchè ricevo richieste di collegamento, per aggiornare le mie competenze o semplicemente per curiosità, con la voglia di scoprire chi ha visualizzato il mio profilo.
Mi capita di visualizzare aggiornamenti di competenze dei miei contatti, e di riscontrarle molto simili alle mie.
E poi, elemento non di poco conto per capire dove sta andando il mondo del lavoro, leggo che tutti sono manager di qualcosa. Dei contenuti, dello sviluppo, del portfolio clienti, dell'ascensore, della ciabatta con su scritto GOAL e del barboncino della suocera.
Questo post è proprio rivolto ai manageroni che scopiazzano i profili in giro per la rete.
Se andate sul mio Linkedin perchè non sapete cosa inventare sul vostro profilo o come descrivere quello che dovreste fare nella vita, forse è il caso di spegnere il PC e porvi qualche domanda.

Ad alcune vi rispondo io:

1. Usare la parola "manager" a cazzo, tipo "pc manager" per dire che siete quello che a lavoro sa accendere un pc, non fa di voi Mark Zuckerberg;

2. Sviscerare nella job description tecnicismi esasperati o apparire ferratissimo in "teoria e tecnica dicciòchefai" non fa di te necessariamente un top player. Probabilmente nel punto 1 ho scritto male Zuckerberg, ma conosco ciò che ha fatto, lo so usare per farci marketing e pubblicità, lo analizzo e ci lavoro pure. Probabilmente, quindi, te magno e te ricago nonostante tu sappia scrivere correttamente Zuckerberg ed io usi, talvolta, espressioni come "te magno e te ricago";

3. Non pensare che se copi quello che scrivono gli altri tu lo sappia fare. Accertatene prima, ricordando che puoi anche scrivere che sei CEO o AD di stocazzo srl, ma prima o poi chi ti paga ti viene a chiedere il conto. Gli altri non sono stupidi, te se magnano: pensi davvero che non sapessi scrivere Zuckerberg?

4. Mettere le foto con il tocco accademico, la corona di alloro o la cravatta buona non fa di te necessariamente un professionista. Al massimo, e forse è quello che davvero ti interessa, al paesello tutti sono fieri di te e della tua laurea. Che poi non sai fare un cazzo, tanto, chi lo saprà mai? E' secondario.
5. Eviterei curriculum lunghi più di 3 pagine. Oltre, si chiama biografia. Ma non siete Steve Jobs.
6. Non fatevi "raccomandare" implorando e spammando i vostri contatti con messaggi privati stile catena di Sant'Antonio. Se avete lasciato il segno, parleranno di voi. Sennò, fate pippa. Siete come le donne che indossano gli shorts per farsi guardare il culo: scontate, forzate e patetiche.
7. No, saper dire "Meeting", "Deadline", "Overview" non è sufficiente per scrivere tra le competenze linguistiche: "padronanza dell'inglese".
8. Aggiornamento professionale. Se avete sempre realizzato volantini e biglietti da visita con Publisher e ora vi trovate indietro con le nuove tecniche di marketing, sappiate che per viral marketing non si intende creare una pagina Facebook e chiedere a tutti i contatti di mettere "Mi piace".
9. Non siete me. Magari siete meglio voi, ma comunque non siete me. 
Ora scappo e vado ad aggiornare le competenze su Linkedin: devo inserire, dopo questo pezzo, la competenza "Linkedin analyst".
 
 

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