Alle 3, tra succhi colorati in compagnia di Pennac.

Scrivo a quest'ora, svegliandomi dopo 3 ore scarse di sonno leggero. Ritornerò a dormire, fino alle 7, tra qualche minuto. Giusto il tempo di accendere il pc, fumare una sigaretta e bere un bicchiere di succo. Il succo suddiviso in base ai colori: giallo, rosso, verde, bianco, blu. Voglio solo bere, mi frega poco il colore del succo.
Che faccia bene al cuore, che sia antiage, aguzzi la vista o l'ingegno, il succo che mi serve alle 3 di notte di un ottobre freddino è un succo che faccia bene all'anima. Come una bella canzone dei Police, un falò o come un'autostrada deserta pronta ad essere riempita da note e pensieri.
Porta il tempo la lancetta dei secondi, mentre batto i tasti neri del computer. Forse leggerò Pennac, prima di dormire. Mi pare scrisse qualcosa sulla lettura e sulla compagnia, dicendo che l'uomo legge perché sa di essere solo. E che la lettura è una compagnia che non può sostituirne nessun'altra, ma che nessun'altra potrebbe sostituire.


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